30/05/2007

Ancona, 28-30 maggio 2007: VII edizione del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio

Dopo la tradizionale riunione degli Organi del Forum in programma per lunedì 28 maggio, i lavori sono proseguiti martedì 29 con la Sessione “Prossimità e Allargamento” e la sessione “Sistema camerale in Europa e in Adriatico: una rete a supporto delle PMI”, coordinate dal Dr. Vittorio Da Rold, giornalista de Il Sole 24 Ore.

SALUTI ISTITUZIONALI

RELAZIONE DEI SINGOLI RELATORI I Sessione

II Sessione

Nel pomeriggio del 29 maggio si sono riuniti i 6 tradizionali Tavoli di Lavoro tematici: essi hanno offerto occasioni privilegiate di confronto tra diversi soggetti, creando le premesse per concludere futuri accordi di collaborazione su tematiche che mirano allo sviluppo integrato dell’area adriatico-ionica.

DOCUMENTI FINALI

L’edizione 2007 del Forum inoltre è risultata innovativa anche per altri due specifici motivi:

  1. avvio delle attività riferite ad un progetto di sviluppo di servizi di assistenza giuridica, commerciale, conciliativa ed arbitrale nell’area adriatica, iniziativa finanziata con fondi nazionali (l. 84/01) per armonizzare le procedure tra Paesi che si affacciano sull’Adriatico. (Vedi relazione sul Progetto)
  2. presentazione del contributo fornito dal Forum, in collaborazione con la Camera di Commercio di Ancona, al Libro Verde della Commissione Europea sulla politica marittima dell’Unione.

L’ottenimento, per la prima volta, del Patrocinio del Parlamento Europeo indica che il Forum rappresenta un esempio di best practices per continuare a favorire lo sviluppo nel bacino adriatico. Le importanti e strategiche indicazioni ottenute dagli illustri ospiti che hanno partecipato alla VII edizione sono preziosi suggerimenti sulla base dei quali il Forum proseguirà nella realizzazione delle proprie attività dedicate alla cooperazione transfrontaliera: un’economia più dinamica nell’area adriatica potrà favorire l’aumento dell’occupazione, assicurare maggiore prosperità a tutti i cittadini nonché determinare la necessità di maggiori investimenti attivando risorse pubbliche sia nazionali che comunitarie.

Conclusioni – Luciana Sbarbati – Parlamento Europeo

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