Report_Affrontare le sfide dei trasporti nella regione adriatico-ionica

Nell’ambito del 9° Forum EUSAIR che si è svolto a Sebenico il 15 e 16 maggio 2024, il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionioha organizzato la tavola rotonda dell’Iniziativa Adriatico-Ionica intitolata Affrontare le sfide dei trasporti nella regione adriatico-ionica, in presenza e con diretta streaming su YouTube. L’evento è stato seguito da una trentina di partecipanti sul posto. I trasporti e la connettività sono essenziali per lo sviluppo economico, poiché favoriscono una migliore integrazione regionale e migliorano le relazioni tra vicini. La regione adriatico-ionica si trova ad affrontare sfide cruciali in materia di trasporti, che richiedono un’azione immediata per semplificare il flusso di merci attraverso i valichi di frontiera tra l’UE e i Balcani occidentali. La lentezza della circolazione delle merci pone ostacoli crescenti alle imprese, evidenziando l’urgente necessità di miglioramenti delle infrastrutture e di un maggiore coordinamento. I ritardi all’attraversamento delle frontiere non solo interrompono le catene di approvvigionamento, ma comportano anche rischi per la sicurezza e minano l’efficienza complessiva dei trasporti. Tale situazione ha notevoli effetti negativi a catena non solo per il commercio tra l’Unione Europea e i Balcani occidentali, ma anche per il commercio tra gli Stati membri dell’UE che attraversano la regione in transito. La revisione in corso delle normative UE relative alla rete transeuropea di trasporto (TEN-T) oltre i confini dell’Unione e la recente adozione degli obiettivi delineati nella strategia dell’UE per una mobilità sostenibile e intelligente sottolineano l’importanza di aumentare la quota del trasporto ferroviario e di stabilire migliori collegamenti multimodali. La tavola rotonda, organizzata dal Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, vuole rispondere alle preoccupazioni degli stakeholder dell’Area, che sollecitano i decisori politici ad attivarsi per accelerare e facilitare la circolazione delle merci attraverso il territorio UE e Balcani occidentali ai valichi di frontiera nella regione adriatico-ionica. A moderare la discussione è stato il Prof. Pierluigi Coppola che ha ringraziato l’Iniziativa Adriatico-Ionica per il suo prezioso ruolo nel coinvolgere le parti interessate. Ha sottolineato l’importanza di connettere le esigenze della società con i decisori politici per garantire uno sviluppo regionale efficace e inclusivo. L’Ambasciatore Fabio Pigliapoco, direttore del Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico-Ionica ha sottolineato l’importanza delle tavole rotonde come strumento fondamentale dell’iniziativa. Mirjana Čagalj, Vicepresidente per l’edilizia, i trasporti e la connettività, Camera dell’economia croata Problemi con i corridoi TEN-T: è stata sottolineata la necessità di finanziamenti aggiuntivi per i collegamenti e le strutture dei corridoi della rete transeuropea di trasporto (TEN-T). L’inclusione della Croazia in quattro corridoi TEN-T – Mediterraneo, Reno-Danubio, Baltico-Adriatico e Balcani occidentali-Mediterraneo orientale – rappresenta un’opportunità per il paese di diventare un centro logistico per l’Europa sudorientale. Sottolineando l’importanza delle infrastrutture per i combustibili alternativi e la digitalizzazione, ha evidenziato il ruolo significativo del porto di Fiume nel corridoio Baltico-Adriatico. La rivitalizzazione dei porti di Zara, Sebenico e Spalato è essenziale, poiché la loro capacità di carico è sottoutilizzata a causa degli scarsi collegamenti ferroviari. Entro il 2050, le politiche dell’UE mirano a far sì che il 70% delle merci venga trasportato su rotaia, riducendo le emissioni di CO2 e promuovendo lo sviluppo sostenibile. Il miglioramento della rete ferroviaria migliorerà anche le condizioni del trasporto passeggeri. È fondamentale preparare l’infrastruttura ferroviaria, comprese le dimensioni di tunnel e ponti. Benefici dai fondi UE per lo sviluppo delle infrastrutture: la Croazia ha in programma importanti progetti quali il rinnovamento della rete ferroviaria entro il 2035, che coprirà 800 km di ferrovie con un investimento di 6,2 miliardi di euro. Inoltre, i progetti finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti prevedono la riapertura di 400 km di reti ferroviarie internazionali, locali e regionali non ammissibili ai fondi UE. È inoltre prevista la modernizzazione di due corridoi internazionali, RH1 (Slovenia-Serbia) e RH2 (Rijeka-Ungheria). Tuttavia, tutti questi progetti sono attualmente in ritardo. Sfide e cooperazione: la cooperazione con la Camera di commercio serba è fondamentale per affrontare i problemi di attraversamento delle frontiere. Accorciare la catena di approvvigionamento e rafforzare i trasporti tra Serbia e Croazia è vitale per entrambe le economie. Un’iniziativa della Camera dell’economia croata (CCE) e della Camera di commercio e dell’industria serba (CCIS) mira ad adottare misure urgenti da parte dei governi nazionali e della Commissione europea per accelerare e facilitare il flusso di merci ai valichi di frontiera nella regione. I lunghi tempi di attesa ai valichi di frontiera serbo-croati, che spesso superano le 24 ore, richiedono miglioramenti e controlli più rapidi alle frontiere per merci e persone. Occorre inoltre accelerare le procedure di ispezione e controllo ai valichi di frontiera ferroviari. Aleksandar Radovanovic, Direttore del Centro per la Cooperazione Regionale, Camera di commercio e industria della Serbia Qual è la visione del Centro per la Cooperazione Regionale sull’impatto potenziale delle estensioni della rete TEN-T nei Balcani occidentali sul commercio regionale e sulla logistica? Il Centro per la Cooperazione Regionale riconosce l’impatto significativo che l’estensione della rete TEN-T ai Balcani occidentali potrebbe avere sul commercio e sulla logistica regionali. L’integrazione dei Balcani occidentali nella rete TEN-T rappresenta un riconoscimento cruciale del collegamento tra l’UE e questa regione, essenziale per l’integrazione della Serbia e dei Balcani occidentali nell’Unione europea. Questa integrazione apre possibilità di finanziamento di progetti infrastrutturali volti a risolvere problemi di frontiera, migliorare il trasporto stradale e, in particolare, potenziare le reti ferroviarie. Circolazione delle merci e connettività: La circolazione delle merci e la connettività sono vitali per l’integrazione economica della Serbia e dei Balcani occidentali con l’UE. Il miglioramento delle infrastrutture faciliterà rotte commerciali più agevoli ed efficienti. Problemi di attraversamento delle frontiere: Uno dei problemi critici da affrontare è la significativa perdita di tempo ai valichi di frontiera, in particolare tra Croazia e Serbia. I valichi di frontiera stradali tra Serbia e Croazia sono particolarmente problematici e comportano notevoli costi diretti. Ogni camion subisce una perdita di 5 euro all’ora, il che comporta una perdita annua stimata di circa 800 milioni di euro a causa dei lunghi tempi di attesa. In media, i camion aspettano 10 ore alle frontiere, con picchi che in alcuni casi arrivano fino a