Il 18 Maggio 2022 si è svolta la Tavola Rotonda IAI sul Sistema Camerale nella Regione Adriatico e Ionica, organizzata dalla Camera di Durazzo in collaborazione con il Forum AIC e l’Iniziativa Adriatico Ionica.

Le Camere di Commercio, soprattutto in questi ultimi anni di crisi, hanno avuto un ruolo preponderante a sostegno delle imprese locali garantendo servizi utili e di qualità alle imprese.

Attraverso la comprensione del loro funzionamento e la cooperazione attraverso associazioni transnazionali come il Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio (Forum AIC), è possibile rafforzare la cooperazione con i governi per creare maggiore sinergia sul territorio macroregionale.

L’obiettivo di questa conferenza è stato quello di approfondire la funzione dei diversi sistemi camerali dell’area Adriatico-Ionica e comprendere il ruolo che le Camere di Commercio possono svolgere nel maggiore sviluppo dell’EUSAIR.

Sessione di apertura

I saluti istituzionali e introduttivi moderati da Alban Isteri, Presidente della Camera di Commercio di Durazzo, hanno visto l’intervento del Presidente del Forum AIC Joze Tomas, Il Vice Ministro delle Finanze e dell’Economia albanese Besart Kadia, il Coordinatore nazionale albanese EUSAIR Amb. Ilir Melo ed l’Executive Officer del Segretariato Permanente AII Filippo Alabardi.

Il Presidente Tomas ha aperto i saluti ponendo l’accento sull’importante ruolo che le Camere di Commercio hanno avuto sul riconoscimento e l’implementazione della Strategia EUSAIR fin dall’inizio, e quanto più in generale le attività svolte dall’Associazione in questi anni hanno “incoraggiato lo sviluppo sostenibile, la coesione e la solidarietà delle comunità nell’area attraverso un approccio partecipativo efficiente e dal basso verso l’alto”. 

Besart Kadia ha sottolineato il forte interesse dell’Albania nel proseguire il processo d’integrazione europea, alla luce anche delle ultime crisi globali della pandemia e della recente guerra in Ucraina. Da parte del Ministero Albanese delle Finanze e dell’Economia c’è il massimo supporto riguardo al rafforzamento dei rapporti con le Camere di Commercio della Regione Adriatico Ionica, riconoscendo il ruolo fondamentale che esse costituiscono per lo sviluppo dell’imprenditoria e dei territori.

L’ Amb. Ilir Melo, al termine del suo mandato di Presidenza EUSAIR Albanese, ha ripercorso le attività svolte nell’ultimo anno e ribadito l’importanza della Strategia EUSAIR e quanto ancora si può migliorare attraverso interventi sulle politiche locali e progetti a favore dei bisogni dei cittadini. 

Filippo Alabardi ha sottolineato il supporto dell’Iniziativa Adriatico Ionica nel supportare la società civile che conferisce valore aggiunto e azioni concrete alla Strategia EUSAIR. Ha ricordato lo strumento e la valenza delle tavole rotonde quale “principale strumento” per dare voce alle necessità dei principali portatori di interesse e metterli in connessione con la governance EUSAIR per l’implementazione della strategia stessa, riconoscendo poi il ruolo determinante dei FORA dedito a questo scopo. 

Tavola Rotonda riguardo il Sistema Camerale nella Regione Adriatico e Ionica

Si è poi passati al fulcro dell’evento. I relatori hanno coperto quasi totalmente l’area della Macro-regione, mettendo a disposizione le loro esperienze e competenze per dibattere su come le Camere di Commercio possano rispondere al meglio all’evoluzione dell’Area Adriatico-Ionica. 

Il Presidente Isteri ha suggerito, a tal proposito, quale follow-up dell’evento, una dichiarazione congiunta da presentare ai vari governi che sia di riferimento a riforme necessarie per migliorare le prestazioni delle Camere di Commercio e metterle a disposizione delle imprese e dei territori.

I relatori, a rappresentanza dei sistemi camerali dei diversi paesi della Regione Adriatico Ionica, si sono focalizzati sui seguenti aspetti:

  • la funzione del sistema camerale nel proprio Paese;
  • la descrizione di alcune peculiari best practices a sostegno del business locale e a beneficio delle comunità locali;
  • il ruolo che le Camere di Commercio possono svolgere nello sviluppo della strategia EUSAIR in vista della prossima revisione del Piano d’Azione.

Il primo intervento vede la presentazione di Ines Mucostepa, Presidente dell’Unione delle Camere di Commercio Albanesi.Il primo focus è stato dato alla legge attualmente in vigore in Albania riguardo la non obbligatorietà per le imprese dell’iscrizione presso Camere di Commercio regionali.

Nonostante le evidenti difficoltà economiche delle Camere per adempiere ad i propri obblighi,la Sig.ra Mucostepa ha tenuto però a sottolineare l’impegno di tutto il sistema camerale per fornire servizi sempre migliori e pertinenti per tutte le imprese albanesi (dentro e fuori dallo stato), anche alla luce delle crisi mondiali degli ultimi tempi. A supporto di questo scopo, ha ricordato l’impegno all’interno di varie reti internazionali (EUSAIR, IAI, WB6, Open Balkan etc.) “con la missione di eliminare qualsiasi tipo di barriera che porta delle problematiche negli scambi commerciali tra i nostri paesi”.

Si è poi passati nello specifico ai principali servizi forniti dalle Camere di Commercio in Albania, i cui obiettivi principali possono essere ridotti a sostegno, consulenza e formazione atte al miglioramento del clima imprenditoriale. La Presidente Mucostepa ha concluso chiedendo un maggior ascolto da parte delle forze governative nei riguardi delle Camere, che sebbene “non tutte abbiano la stessa legislazione o la stessa forza, tutte debbano avere lo stesso valore e tutte devono avere la stessa intensità di lavoro nel migliorare le nostre economie”.

Il secondo intervento ha invece visto la partecipazione di Gennaro Strever, Presidente della Camera di Commercio I.A.A di Chieti-Pescara. Il Presidente ha presentato i temi portanti del piano di sviluppo camerale italiano, volti a supportare il tessuto economico e produttivo statale, oltre al “prezioso ruolo di osservatorio sui trend di sviluppo delle nostre PMI”.

I dati e la rilevazione economica costituiscono infatti l’asse portante dell’attività camerale italiana, fornendo informazioni riguardo le competenze e le mancanze dell’imprenditoria italiana: in tal senso, Presidente  Strever ha ribadito il valore della formazione fornita dalle Camere di Commercio, destinata ad una diffusa “alfabetizzazione” delle imprese in tutti i settori, dalla transizione verde sino a quella digitale. 

Secondo il Presidente Strever “Il rafforzamento dell’integrazione economica dell’area Adriatico Ionica è importante per offrire alle nostre imprese spazi di sviluppo attraverso i legami commerciali, gli investimenti e le sinergie nei campi della ricerca e delle infrastrutture con grandi prospettive in questa fase storica.

Pavle Radovanovic, Vice-Presidente della Camera di Commercio e dell’Economia del Montenegro, ha illustrato il punto cardine del sistema camerale montenegrino, ossia l’obbligatorietà di iscrizione presso il registro imprese. Da questo obbligo si è dunque osservato in Montenegro un aumento della qualità delle imprese ma una diminuzione del numero. In tal senso, lo Stato ha dunque deciso di stanziare dei fondi a supporto, rimanendo in stretto contatto con la Camera di Commercio statale che fa dunque da tramite tra le imprese e il governo. Il dott. Radovanovic ha infatti sottolineato l’importanza del ruolo del proprio ente a supporto delle imprese, anche in vista delle difficili condizioni osservate negli ultimi anni: “nel periodo della pandemia ed ora della guerra, non dobbiamo adattare questa situazione alle imprese ma piuttosto supportarle”. In Montenegro esiste uno stretto contatto tra Stato, Camera di Commercio e rappresentanti sindacali, che innesca una sinergia volta a supportare l’intera economia montenegrina restando al passo con i fabbisogni delle imprese. 

Nikolina Trojic, Presidente della Camera di Commercio conteale di Dubrovnik. Dopo aver fatto una panoramica riguardo alla presenza sul territorio delle varie Camere di Commercio croate, ha spiegato come sia cambiato il sistema in base alla pandemia di Covid-19. 

La registrazione delle imprese presso la camera, pur rimanendo obbligatoria, ha visto però l’abolizione delle quote associative per le piccole imprese, portando ad un drastico taglio delle risorse camerali. Questo ha portato a un cambiamento anche nelle direttive della Camera, ora focalizzate più nel profitto che in progetti per lo sviluppo sociale. Il sistema camerale, previa pandemia, aveva però già provveduto alla digitalizzazione dei propri servizi, facilitando la formazione e l’informazione degli imprenditori. La Presidente ha infine concluso il proprio intervento analizzando la situazione socio economica europea, considerando l’avanzamento del mercato Asiatico e la sempre più evidente dipendenza dalle loro materie prime: “possiamo e dobbiamo impedirlo se vogliamo che l’economia europea sia competitiva”. 

La parola è poi passata al Presidente della Camera di Commercio della Federazione della Bosnia ed Erzegovina, Marko Santic, che ha spiegato  la principale problematica del proprio sistema camerale, ossia l’invecchiamento dello stesso, in uno stato di immobilità sin dalla propria creazione nell’1989. Un’altra problematica è legata invece ai diversi attori presenti nel sistema, a rappresentanza regionale o settoriale, con la quale è difficile coordinarsi a livello statale. In tal senso, il Presidente ha dichiarato infatti di ricercare spunti all’interno delle Camere socie del Forum AIC per identificare best practice da poter seguire. 

Per concludere, Mr. Santic ha poi fatto leva sulla necessità data dai benefici di una integrazione europea, anche sulla base delle crisi degli ultimi anni, attraverso la stretta collaborazione all’interno ed all’esterno del paese. 

Panagiotis Tsichritzis, Presidente della Camera di Commercio di Aetoloakarnania, dopo aver dettagliatamente identificato le principali strutture di funzionamento camerale greco, ha messo in luce le principali caratteristiche distintive del sistema camerale ellenico. 

Primo, il Registro Imprese (GEMI) che determina il principale flusso di entrata della camera. Le camere difatti non sono sussidiate dallo Stato, essendo totalmente indipendenti. A seguire, il supporto alle aziende attraverso lo sviluppo e la partecipazione a programma di supporto europei a favore dell’imprenditoria, oltre a sportelli unici a disposizione per le necessità dei diversi enti. A concludere, il Presidente ha attestato l’incapacità di intervento delle Camere all’interno della linea di condotta governativa, non essendo prese in considerazione riguardo alla stipula di nuove politiche statali.

Robert Rakar, Direttore della Camera di Commercio e dell’Industria di Primorska ha spiegato la complicata struttura del sistema sloveno, descrivendola quale prima problematica camerale.  Questa struttura ha fatto sì infatti che si giungesse, assieme all’annullamento dell’iscrizione obbligatoria delle imprese, ad un grosso calo dell’amministrazione camerale, con un’evidente crisi del sistema. 

Le sempre minori iscrizioni ed una suddivisione delle quote associative in maniera non centralizzata, ha introdotto quindi il “cannibalismo” tra camere, intente a rubare a vicenda le proprie poche imprese presenti sul territorio. 

Con la crisi pandemica, attraverso i propri servizi aggiornati, è stato possibile per la Camera di Commercio catturare nuovamente l’interesse degli imprenditori, registrando quindi un interesse delle aziende ad associarsi nuovamente.

Riguardo infine il rapporto a livello statale con il governo, il Direttore Rakar ha dichiarato che “quello che si è fatto negli ultimi 15 anni è sicuramente stato indebolire il sistema camerale in Slovenia”, non avendo più a disposizione gli strumenti per interpellare il parlamento riguardo la stesura delle nuove leggi.

Il Presidente Alban Isteri ha concluso la tavola rotonda portando nuovamente l’attenzione alla futura “Dichiarazione di Tirana” che potrebbe mettere in luce le potenzialità delle Camere di Commercio agli occhi dei Governi e della governance EUSAIR e rafforzare il sistema di Camere di Commercio della Regione Adriatico Ionica nel suo complesso, a favore ulteriormente del processo di integrazione europea per gli stati extra UE.